Le 13 differenze con l’Agile exporting (think piece)

Il mondo corre in fretta e le aziende  devono continuamente migliorare,  mettendo in conto anche il fatto di doversi reinventare per sopravvivere al cambiamento.

Specialmente sull’export le pratiche che in passato garantivano  una buona “rendita di posizione” non funzionano piu’: scenari in frenetica evoluzione, concorrenza globale, nuove tecnologie digitali. Questo porta  nuove opportunità ma necessita anche la ricerca di  modalità inedite di concepire prodotto e  mercato.

In un tale contesto è più che normale sentirsi scoraggiati o pensare che l’export è troppo difficile, costoso, o addirittura impossibile.

Esistono antidoti? Sono  la capacità di  pensare positivo , la motivazione, l’entusiasmo. Se la nostra azienda ha  una storia  e un buon prodotto in patria a maggior ragione puo’ riscriverla all’estero. L’innovazine nell’export è non aver paura degli errori, imparare dalle esperienza fatte e mettersi in gioco su nuove basi, con il giusto atteggiamento mentale.

Ecco qui un think piece con 13 suggerimenti per dare addio all’export cosi’ come era una volta e ricostruirlo su nuove basi per la vostra azienda, facendo ricorso alle metodologie Export Agili.

Vi basterà dare pratica attuazione a tre delle modalità di cui sopra, inserendo azioni correttive ai vostri progetti export, e già potete considerarvi esportatori ExportAgile, e non ci vorrà molto a vedere la differenza sia in termini di riduzione di costi che di risultati ottenuti.