Diversi imprenditori mi hanno chiamato in questi giorni per dirmi che sono delusi e sfiduciati dal sistema Italia. Effettivamente si prova grande tristezza nel vedere l’ultimo voucher internazionalizzazione del Ministero Sviluppo Economico, che esclude dai benefici le aziende sotto i 500mila eur di fatturato. Ossia quelle che più delle altre avrebbero bisogno di sostegno incentivante per aprirsi nuovi mercati.
In ogni caso questo voucher dei temporary manager è costoso, poco pratico, incerto sui tempi. Non sembra proprio un beneficio per le aziende, neanche quelle medio grandi. Il sistema italia promette 50 milioni per l’export delle pmi e poi li dirotta agli apparati pubblico -privati – associativi.
Questa vicenda deve insegnare agli imprenditori che bisogna trovare nuovi interlocutori e nuove modalità di lavoro con l’estero senza aspettare le inaffidabili scorciatoie del sistema degli incentivi.
Il bello è che lavorare sull’estero in modo diretto, condividendo risorse e tecniche low-cost, è molto piu’ conveniente , agile e meno costoso che non accedere ai benefici dei voucher finanziati.
Si tratta di valorizzare i punti di forza delle piccole aziende di qualità. Molti non si rendono conto di avere una potenzialità straordinaria su un un vero oceano (blu) di opportunità da sviluppare sull’estero trasformando la piccola dimensione in vantaggio competivo.
Ecco i tre punti di forza che su cui devono lavorare le aziende di qualità, anche piccole o piccolissime, se determinate a esportare :
1 .La flessibilità: nel breve periodo velocità di reazione e adattamento rapido rendono le aziende minori piu’ performanti e redditive delle corporate. Le burocrazie degli incentivi rallentano le decisioni, allungano i tempi, fanno perdere flessibilità.
2. L’internet, il social, i mercati digitali: via skype , twitter o sui social la piccola azienda è molto piu’ diretta, spontanea ed efficace dei supermanager cravattati delle grandi marche. Prima ancora di un export business plan serve un online business plan e la capacita di padroneggiare il nuovo mondo digitale.
3.La condivisione delle risorse comuni con aziende amiche. Ma senza le procedure farraginose di reti di impresa e consorzi. Il passa parola tra imprenditori , lo scambio di esperienze, dritte, conversazioni sono sempre stati alla base dello sviluppo del madeinitaly. Bisogna rimettere in moto questi meccanismi dove l’innovazione nasce spontanea dalle aziende e dai mercati . E non dalle circolari ministeriali.
Agli imprenditori delusi ho citato Nietzske: tutto quello che non ti uccide ti rende più forte! Rialzare la testa e guardarsi intorno: la forza per il successo poggia su entusiasmo e determinazione.
Scoprire che esportare senza incentivi costa meno che essere finanziati, e che si puo’ lavorare con soddisfazione sull’estero liberi da condizionamenti, burocrazie e voucher, non solo non è uno svantaggio, ma è una grande forza.
Beppe Vargiu
Commenti recenti