Il mio lavoro è aiutare le piccole aziende italiane a raggiungere cambiamenti positivi e duraturi nel loro comportamento imprenditoriale, specialmente nel marketing e nel commercio con l’estero. In questo senso mi piace l’idea di essere un “evangelista” delle nuove metodologie e tecnologie digitali che favoriscono le imprese sui mercati esteri.
Ma molto spesso capitano imprenditori che vogliono esportare, ma non vogliono cambiare.
Sapete cosa faccio per convincere questi imprenditori che cambiare è la cosa migliore? ASSOLUTAMENTE NIENTE!
E’ come cercare di convertire un cattolico al buddismo o un arabo al cristianesimo. O imporre comportamenti a figli, coniugi, amici, colleghi che a cambiare non ci pensano proprio. Se una persona adulta non è convinta per conto suo, questo tipo di “evangelizzazione” non solo non avrà successo, ma rischia di rovinare del tutto il rapporto anche con qualcuno che si voleva solo aiutare.
Per cui il mio parere è che non ha senso perdere tempo con le imprese a cui non va di cambiare e sono timorosi di impegnarsi o investire risorse per esportare o migliorare vendite e margini.
L’innovazione export delle piccole aziende ha successo solo con persone aperte al cambiamento, con chi vuol migliorare, e vuole farlo con decisione, grinta, determinazione.
I piccoli produttori italiani di qualità possiedono attributi , flessibilità e specificità che possono essere valorizzate sui mercati esteri molto più che a casa propria. Ma Il 98% di loro non esporta. Perche’?
Il motivo NON è la crisi, ne’ che sono troppo piccoli , ne’ che le banche non danno credito, ne’ che bisogna fare i contratti di rete.
La verità è che manca sufficiente impegno e determinazione per fare quei pochi semplici cambiamenti mirati che rendono una azienda anche piccola o piccolissima, competitiva e vincente nella competizione internazionale coi grandi marchi industriali e distributivi.
Il mio lavoro (e quello dei tanti colleghi che mi seguono con entusiasmo in Italia e all’estero) è apportare questi piccoli cambiamenti per organizzare al meglio aziende determinate a esportare. Per generare contratti , durature collaborazioni con l’estero, nuovi inediti canali di vendita social e e web. Anche se ogni tanto ci tocca di fare gli evangelisti.
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