Per chi non lo sapesse il 3 giugno si celebra nel mondo (da noi non mi sembra proprio) la festa degli immigrati italiani. Eppure sono 5 milioni gli italiani residenti ufficialmente all’estero e possiamo dire che la comunità italiana nel mondo è più numerosa degli italiani residenti. In Italia la parola migranti ha tutto un altro significato, diverso dal contenuto mitico ed eroico dei nostri connazionali coinvolti nelle storiche ondate di emigrazione.
Ci siamo del tutto dimenticati che se l’Italia è diventata grande è stato anche grazie al genio , al lavoro e al sacrificio dei tanti italiani che sono andati via, consentendo a quelli rimasti di vivere e superare i momenti critici che la storia ci ha fatto passare. Oggi ci finanziamo con lo spread . In passato alimentavano loro la nostra economia con le loro rimesse.
Non dobbiamo dimenticare la nostra storia di emigrazione. E speriamo che la storia non si ripeta.
Dobbiamo pensare che il nostro export, il #madeinitaly , il #fattoinitalia vive dei milioni di ambasciatori, parenti , amici che abbiamo nel mondo e spesso dimentichiamo. Ringrazio mio cugino, viceconsole a Catamarca in Argentina, che me lo ha ricordato.
E un caro saluto anche a nome di chi in Italia guarda all’estero consapevole che più del business e dei brand conta il valore dei rapporti umani e di una identità italiana unica che sapremo conservare nel temp
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