Perché si viene a TUTTOFOOD? Perché è così importante esserci in presenza? Ad esempio, perché una delle cifre dell’offerta lungo il parterre espositivo è l’elevata qualità: da gustare, provare, vedere. O anche per un mix unico tra piccole realtà d’eccellenza e grandi aziende, tra proposte italiane ed internazionali, che attira non solo i buyer esteri, ma anche quelli di casa nostra.
Resta il problema per gli espositori italiani della dispersione di eventi in poce settimane: Cibus, poi Anuga, ora Tuttofood .
“Uno dei punti di TUTTOFOOD è senz’altro la presenza di piccoli produttori artigianali accanto alle grandi aziende , ma poche aziende , e anche pochi buyer a dire il vero, possono permettersi una dispersione in cosi’ tanti eventi,
Per gli importatori all’estero come per i grandi gruppi del food service, fino agli operatori del commercio digitale, TUTTOFOOD resta in ogni caso la manifestazione dove scoprire i nuovi trend e trovare i prodotti che li soddisfano.
Si era parlato di un accordo Tuttofood Cibus per fare eventi sinergici ad anni alterni, ma per ora non de ne fa niente.
Bloccare l’accordo Cibus-Tuttofood significa continuare a dare spazio ai due competitor: Anuga in Germania e Sial in Francia. Eventi dove, da sempre, l’Italia è la nazione con il maggior numero di espositori. A parte alimentare diseconomie per le aziende, soprattutto le PMI esportatrici, e gli operatori. Vogliamo continuare così? Ma perché la politica, burocrazia, apparati rimangono chiusi nei loro recinti dimenticando il bene comune?
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