Quello che nessuno vi dice.
In Italia le mascherine non si trovano. Farmacie e distributori le hanno finite. Molti chiedono aiuto nell’importare mascherine, dato che in Italia sono “FINITE” .
Ma nessuna nazione Europea è autorizzata a venderle alle altre nazioni.
In realtà in Cina fabbriche grandi e piccole hanno preso a produrre a pieno regime mascherine e prodotti analoghi. Il prodotto, omologato secondo corretti protocolli di fabbricazione, è disponibile. Ma non si può importare
Abbiamo cercato di capire il motivo e quello che abbiamo scoperto è incredibile.
Mentre milioni di persone le cercano per proteggersi dal virus le normative vigenti, sostenute dall’intransigenza delle ns. burocrazie doganali, rendono di fatto “IMPOSSIBILE” importare le mascherine dalla Cina.
Le normative vigenti, infatti IMPEDISCONO qualsiasi acquisto/importazione prodotti di tale tipo perchè il bollino di omologazione cinese, che osserva le stesse specifiche di quello europeo, non vale per l’Europa.
O meglio occorrono 60 giorni per adeguarbi al bollino CE, e le tante nuove fabbriche che si sono rapidamente messe in produzione non hanno i tempi tecnici della burocrazia europea.
Come se il virus cinese fosse diverso da quello europeo!
In America, che è il paese più severo del mondo in tema di certificazioni sanitarie, hanno risolto subito semplificando le certificazioni, il mercato si approvvigiona liberamente dai produttori cinesi che hanno ripreso a pieno regime, le mascherine si trovano senza problemi.
In Italia i responsabili CoronaVirus si giustificano parlando arabo: “Non puoi importare una mascherina FFP2 in quanto i prodotti certificati secondo lo standard EN-149:2001+A1 2009 entrano in Europa come DPI e sono soggetti alla direttiva 89/686/CEE con un Annex A preciso e stringente, mentre le NK95 che sono come le FFP2 se non meglio sono testate secondo lo Standard GB2626:2006 che non è riconosciuto a livello Europeo e non può ottenere il relativo marchio”. Hanno fatto addirittura un decreto che autorizza la Protezione Civile a importare prodotti senza omologazione CE. Ma lo stesso decreto vieta ai privati di fare lo stesso.
Se un importatore acquista da una fabbrica cinese, che produce con standard equivalenti a quelli europei ma senza bollino europea la dogana italiana se va bene gli sequestra le mascherine merce se male la distrugge.
Nel frattempo milioni di persone subiscono sciacallaggi, girano senza o riusano 10 giorni vecchie mascherine maleodoranti.
La lettera aperta al Commissario per l’Emergenza
Uniexportmanager, l’associazione che raggruppa i manager italiani dell’import export e innovazione, è impegnata con i suoi associati a dare un contributo di proposte concrete per sostenere le aziende abdando oltre l’emergenza. Con una lettera aperta, che trovate di seguito e vi prego di condividere e divulgare, ha rivolto un appello al nuovo Commissario @ Domenico Arcuri, appena nominato dal Premier Conte.
Liberalizzate l’import delle mascherine
Conosciamo, il nuovo Commissario, è amministratore di Invitalia, stato consulente imprenditore e manager: il primo intervento che può fare, in tempi rapidi e a costo zero, è la semplificazione. Liberalizzare l’import delle mascherine medicali omologate di fabbricazione Cinese, che hanno gli stessi standard anche senza i bollini europei. Chissà se ci darà retta. Gliene saremo grati in tanti.
#andràtuttobene
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